Coronavirus : scaffali vuoti e spreco alimentare
Coronavirus

Coronavirus : scaffali vuoti e spreco alimentare

“Il Coronavirus, “nemico” invisibile di questo periodo, ha rivoluzionato le nostre abitudini quotidiane, con un’impatto negativo sull’ economia. In questo articolo si analizzano i risvolti negativi che una spesa “compulsiva” può causare. Come ben sapete le tematiche ambientali e sullo spreco alimentare mi sono particolarmente a cuore (CLICCA QUI e leggi la mia guida per mangiare sostenibile) ed è per questo che ho ritenuto opportuno farvi conoscere l’articolo del sito www.giornaledelcibo.it”

Fulvio Papagallo

Le immagini degli scaffali vuoti in alcuni supermercati del Nord Italia, ma non solo, sono state pubblicate su molti giornali, online e offline. Nei giorni immediatamente successivi alla scoperta dei primi casi in Italia di Covid-19, la malattia causata dal nuovo Coronavirus.

Alle prime preoccupanti notizie sulla diffusione del contagio in Lombardia e Veneto, moltissime persone si sono recate nei supermercati per fare scorte. Immaginando nel breve periodo una possibile quarantena. Una tendenza che, secondo i dati Nielsen, ha fatto segnare un’impennata delle vendite nella Grande Distribuzione Organizzata. Ma che pone anche un problema legato al rischio di non consumare il cibo in tempo.

È il Banco Alimentare a chiedere attenzione al tema dello spreco alimentare, ricordando che ogni anno vengono buttati via, dalle nostre case, ben 2,4 milioni di tonnellate di cibo. Per fortuna, Comuni e associazioni si sono già attivate per limitare i potenziali danni.

Boom di vendite nei supermercati

Venerdì 28 febbraio 2020, sono state rese pubbliche le rilevazioni di Nielsen a proposito della crescita delle vendite nella GDO nella settimana tra il 17 e il 23 febbraio. È stata registrata, infatti, una crescita media, in Italia, dell’ 8,34% trainata dal Nord Ovest, dove l’aumento è stato dell’11,20%, e dal Nord Est con un + 9,66% rispetto allo stesso periodo del 2019. Un vero e proprio boom spiegato, sempre secondo Nielsen, dalla paura di una quarantena domiciliare e di un mancato approvvigionamento dei supermercati.

L’analisi sottolinea, infatti, come gli italiani abbiano comprato prevalentemente riso, conserve animali, derivati del pomodoro, sughi e salse. Importante – e prevedibile – anche l’aumento degli acquisti nel settore “prevenzione e salute: il comparto parafarmaceutico ha registrato una crescita del 112% rispetto all’anno precedente. L’aumento ha interessato anche il fresco, come ha riportato Coldiretti evidenziando un sensibile aumento di frutta, verdura e carne nei mercati di Campagna Amica.

Si tratta di dati molto recenti e ancora parziali. Federconsumatori, per esempio, stima che la crescita di domanda (e vendite) per le aziende alimentari sia addirittura maggiore, con picchi pari al 60/70% che hanno messo in seria difficoltà i gestori. Nella nota pubblicata il 28 febbraio, si legge che “siamo riusciti ad affrontare questa anomala situazione mobilitando tutte le risorse interne. Adeguando i processi gestionali e agendo in ambito logistico per velocizzare l’afflusso delle merci nei punti vendita. Il quadro sembra ora rientrare e possiamo assicurare che non ci saranno problemi di disponibilità di questi prodotti nelle prossime settimane”.

Coronavirus e spreco alimentare: quali rischi?

La possibile relazione pericolosa tra Coronavirus e spreco alimentare è stata sollevata anche prima dell’arrivo dell’emergenza in Italia. A margine dell’edizione 2020 del Festival del Giornalismo Alimentare, Milvia PanicoHead of Corporate Communication and Public Relations Metro Italia, ha commentato a AgriFoodToday che “anche il coronavirus incide sullo spreco di cibo. 

Il problema, dal punto di vista dello spreco è duplice: 

  1. l’emergenza e la conseguente psicosi fanno sì che i ristoratori abbiano concrete difficoltà nella gestione degli approvvigionamenti. Non riuscendo a pianificare in maniera realistica l’afflusso di clienti, rischiano di non poter mettere in atto le buone pratiche consolidate per minimizzare gli sprechi nella ristorazione.
  2. gli acquisti abbondanti, motivati dal timore di una quarantena collettiva che, al momento, non è stata inclusa tra le misure di contenimento del contagio. Possono portare ad una pianificazione errata della spesa, che può avere come conseguenza un aumento degli sprechi.

Cosa fare per ridurre gli sprechi?

Tra i primi ad attivarsi per sensibilizzare la popolazione al rischio di sprecare cibo è stato il Banco Alimentare. Il 25 febbraio ha pubblicato una nota in cui dichiara: “vogliamo ricordare, oggi più che mai, che il cibo è un dono davvero prezioso: nemmeno una briciola di ciò che è stato acquistato merita di finire sprecata!”

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la sezione fiorentina di Confesercenti, ente che ha recentemente lanciato BitGood, una propria piattaforma contro gli sprechi. Sempre il 25 febbraio, infatti, ha pubblicato un appello alla cittadinanza: “bisogna anche sottolineare come l’accaparramento compulsivo di prodotti a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni, solitamente comporti necessariamente anche una crescita dello spreco alimentare. Istituzioni e categorie economiche stanno cercano con ogni mezzo per una serie di motivi (non ultimo quello ambientale) di arginare.” 

“Come più volte ribadito in questo periodo dal governo, è inutile l’assalto ai supermercati perché saranno sempre riforniti ed è possibile andare in qualunque momento. Evitiamo quindi lo spreco di cibo che oltre al danno economico comporta un danno ambientale e sociale. Voglio concludere questo articolo con una bellissima frase del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore e correre più veloci domani”. Andrà tutto bene! “

Fulvio Papagallo

Fonte: www.ilgiornaledelcibo.it

Lascia un commento