Paestum Igp 2016 “Buxento” : Silvaplantarium
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Paestum Igp 2016 “Buxento” : Silvaplantarium

Paestum Igp 2016 “Buxento” – Azienda Agricola Silvaplantarium: Recensione

Cristo……..non si è fermato ad Eboli

In Italia esistono ancora luoghi il cui interesse scaturisce dall’essere geograficamente al di fuori delle grandi direttrici di comunicazione. In queste enclave, come dei musei viventi di uno stile di vita in via d’estinzione, resiste ancora una cultura di territorio. Tra gli ultimi baluardi di questo mondo “lontano”, Torre Orsaia è il luogo dove opera una piccola azienda agricola a conduzione familiare: Silvaplantarium.

Il regno dell’aglianicone e la biodinamica

Strategicamente importante per il controllo dell’area nell’allora Longobardia minor, oggi appare come un luogo ameno che ben si confà all’agire di questa piccola realtà vitivinicola.  Alla base del Buxento, vino rosso da uve Aglianicone ed aglianico, c’è appunto un doppio obiettivo: riportare in auge l’Aglianicone (uva autoctona dell’areale lucano a cavallo tra Campania e Basilicata); sviluppare un’agricoltura ancestrale, che permetta la connessione tra l’agire odierno, il sapere della tradizione e la natura che tutto sovrasta. Sono dell’opinione che unicamente in questi contesti è possibile un così arduo compito, giacché la specificità del luogo, lo scherma da derive di ogni genere.  Un vitigno autoctono e l’agricoltura biodinamica offrono un vino che, al netto di una incontrollata rusticità, offre delle peculiarità comunque uniche.

Paestum Igp 2016 “Buxento” : Un’ esperienza gustativa unica

Tralasciando la descrizione organolettica – inutile alla comprensione di un vino che sfugge a qualsiasi inquadramento di questo tipo – direi che la sua migliore qualità è il presentarsi senza sovrastrutture, godibile necessariamente in connessione con il pasto. Un buon vino d’abbinamento, discretamente versatile purché connesso ai prodotti agricoli e di allevamento della zona. In questo senso, un’esperienza enogastronomica di questo tipo può davvero emozionare, specie se vissuta nell’ottica di una visita a questi luoghi, alla scoperta di questo spicchio d’Italia che ha bisogno di essere preservato, come ricordo di un passato che non c’è più.

Abbinamento consigliato: Pappardelle al ragù di cinghiale

Antonio Russo Wine Teller

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