Monte di Grazia – Campania Igt bianco 2016
MONTE DI GRAZIA BIANCO 2016

Monte di Grazia – Campania Igt bianco 2016

Monte di Grazia – Tramonti: La porta d’accesso alla costiera amalfitana

Monte di Grazia bianco 2016

Per chi valica il Chiunzi dal versante sarnese, si apre uno spettacolo naturale con pochi sinonimi nel mondo. Un’alta valle incastonata nei Monti Lattari, il cui colore dominante è il verde.  Il comune sparso di Tramonti si aggrappa alle terrazze di questa valle, puntellandone il paesaggio. In questo scrigno di segrete istanze della natura, ad intervallare le abitazioni, le vigne hanno dimensioni poco più grandi di fazzoletti.
Piccole terrazze su cui le viti hanno trovato da tempo immemore la loro sistemazione. Impianti a raggiera e talvolta a pergola, per fusti prefillosserici dalle dimensioni spropositate.  I substrati vulcanici sono figli del vento, che ha contribuito alla “semina” di questi luoghi, con i prodotti piroclastici del vicino Vesuvio. 

Monte di Grazia: la gemma dei Monti Lattari

In questo scenario opera la piccola cantina Monte di Grazia di Alfonso Arpino.  Una piccola gemma preziosa di questo panorama vitivinicolo. Il lavoro di Alfonso è deputato alla sistematica salvaguardia dell’ambiente viticolo, che nella sottozona Tramonti della Doc Amalfi, è un vero museo della memoria.  Il bianco di Monte di Grazia 2016, valorizza varietà autoctone (Ginestra, Pepella e Biancatenera) altrimenti in via d’estinzione.

Un vino bianco verticale e rarefatto

E un vino sussurrato, rarefatto, di verticale finezza somigliante alle silhouette delle guglie calcaree che circondano la valle di Tramonti. Un tenore alcolico appena accennato (10%), favorisce una gradevole scorrevolezza. La veste d’oro antico preannuncia una succulenta evoluzione che, puntualmente, si manifesta in olezzi di fieno e orzo, ed un frutto, l’albicocca, disidratato, con una stratificazione idrocarburica a chiusura di un quadro di complessa finezza olfattiva.
L’attacco di bocca riporta al mare lì vicino, a qualche curva di distanza. Un centro bocca appena accennato, si allunga asciutto nella salinità del sorso. Un vino da pranzo estivo, sotto una pergola di una qualsiasi campagna italiana, con il cicaleggio come unico sottofondo di un mare di tranquillità.

Piatto in abbinamento: insalata di gamberi con salsa allo yogurt

Antonio Russo – Wine Teller

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